L’opinione comune, che associa ai campi di battaglia della Grande Guerra le regioni del nord d`Italia, viene contraddetta dagli studi che hanno condotto ad affermare in questa ricerca, che l`area dello Stretto di Messina, potenziale obiettivo strategico nel Mediterraneo, visse episodi non certo paragonabili a quelli del fronte, ma tali da far considerare Messina una città coinvolta appieno nel dramma di quegli anni.

La consultazioni di documenti inediti, di fondi di archivio pubblici e privati, diari, giornali, periodici, carteggi e altre fonti letterarie del tempo, ha consentito di scrivere un “pezzetto” di storia cittadina per molto tempo dimenticata e sconosciuta ai più. 

Una storia che, messa a confronto con le memorie di Gaetano La Corte Cailler e di Giacomo Matteotti, soldato a Messina durante la Grande Guerra, trova finalmente gli elementi per essere maggiormente analizzata ed approfondita.

Restrizioni alimentari, allarmi aerei, rigorose regole da rispettare imposte dal Comando della Fortezza Costiera di Messina e Reggio Calabria e i numerosi siluramenti effettuati dagli U-Boote germanici nelle acque dello Stretto, trovano qui un 

dettagliato quanto inedito riscontro, anche riguardo alla difesa ad opera delle Fortificazioni poste sulle alture delle colline peloritane e calabresi che poterono fronteggiare, in quell`occasione, il nemico tanto “cercato” ed “atteso”.

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