Questo volume propone l’edizione di alcuni brani di musica profana del Quattrocento italiano, barzellette e strambotti, e introduce ai principali problemi che incontra il filologo musicale affrontando tale repertorio. La produzione poetico-musicale del Quattrocento appare come una pratica abituale di «poesia variativa» che sottintende la possibilità da parte dell’utente di poter liberamente alterare il testo, poetico e musicale, che ha davanti a sé. In quest’ottica la variante, che segna l’alterità di lezione di uno stesso testo, acquista una funzione decisiva nella ricostruzione della genealogia del testo e dei rapporti intercorrenti tra i testimoni; non più evento casuale, essa è lì per affermare un processo creativo e deliberato dello scriba, del cantore, del musico, per una tradizione del testo in costante evoluzione.

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