In generale quando si pensa all’altruismo si fa immediato riferimento agli atti disinteressati di generosità messi in pratica, talvolta, dagli esseri umani. È meno consueto, invece, immaginare una mangusta o, ancor di più una formica, intente a prodigarsi per il benessere altrui. Ciò accade perché il comportamento altruistico, così com’è inteso nell’immaginario comune, sembra richiedere alcune abilità cognitive possedute unicamente dall’uomo. L’osservazione e lo studio della natura, al contrario, ci rivelano che forme diverse di altruismo sono diffuse ampiamente in tutto il regno animale: dagli insetti ai primati molte specie diverse manifestano comportamenti altruistici e cooperativi differenti per modalità e raggio di azione. In una prospettiva evoluzionistica, tuttavia, l’altruismo rappresenta un apparente paradosso: come può un comportamento che avvantaggia gli altri a discapito di se stessi essere favorito dall’evoluzione? Come mai gli altruisti non si sono ancora estinti? Lo studio del fenomeno dell’altruismo in prospettiva evoluzionistica ed ecologica riesce a far luce su tali interrogativi, rivelando, inoltre, quanto siano fuorvianti le nozioni di egoismo genetico e di altruismo culturale.
Le varie forme di altruismo documentate in natura sono vincolate agli equilibri che ogni specie animale stabilisce con l’ambiente ecologico e sociale in cui vive, concretizzandosi in condotte morali contingenti, pattern comportamentali specifici o generali, o ancora, come nel caso dell’uomo, sistemi etici simbolici complessi.

Tipologia Libro

Cartaceo, Ebook

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