La comunicazione è tema di interesse centrale per gli studi sulla cognizione umana e animale. Quando si parla di comunicazione si fa riferimento a un modello che di norma funziona all`interno della stessa specie. In questo lavoro viene proposta l`idea secondo cui la comunicazione interspecifica è presente in maniera diffusa tra le specie animali e assume un valore adattativo, se non superiore, a quella intraspecifica. La trasmissione di segnali tra specie differenti entra in gioco in momenti fondamentali per la sopravvivenza di un individuo: la difesa dai predatori (nelle varie possibili declinazioni) e la salvaguardia delle risorse. L`osservazione etologica, infatti, ci ha consegnato un quadro adattativo del tutto inaspettato: spesso la comunicazione si basa sulla esibizione di “penalità” anatomiche e funzionali che fungono da garanzia della attendibilità del messaggio trasmesso.

Questa è una spiegazione plausibile dello stotting, un comportamento apparentemente estraneo che le gazzelle utilizzano di fronte a un predatore, esibendosi in tutta la loro forza in una serie di ampi salti, invece di scappare mimetizzandosi.

Questo principio è applicabile anche al linguaggio umano, abilità cognitiva instanziata su strutture anatomiche che hanno rappresentato per la linea umana non un vantaggio immediato, ma un handicap. La gracilizzazione del volto e l`abbassamento della laringe rappresentano degli esempi tipici del funzionamento del principio dell`handicap.

Recensioni

Ancora non ci sono recensioni.

Solamente clienti che hanno effettuato l'accesso ed hanno acquistato questo prodotto possono lasciare una recensione.