Ora esse erano qui ombre, mancavano cascate di luce qui, erano gamma di sofferenze ed anche di silenziosa gioia; non appartenevano a nessuno ora. Qui era abbandono e regnava il silenzio più profondo ed esse tentavano di interrogarsi l’un l’altra in quel liturgico andare nell’atmosfera opacata e la bellezza della verde vallata era insignificante per loro che si muovevano tra gli Inferi, senza più vedere gli alberi veri, vivi, stormire. Lì era un’oasi a volte, a volte un deserto, e quelle anime sole, con i loro momenti di grande pace. Il passato cancellato, inesistente non impediva di volere e di cercare un’apertura verso qualcosa che non si era potuta fare né realizzare e che si era trascurata, lasciata indietro. Quante domande senza risposte in quella vallata senza stelle e senza luna, in una natura immobile, da dove non si riusciva a scorgere il cielo incommensurabile, immenso.