Giovanni si era convinto che se un uomo non lascia un segno del suo passaggio, è come se la sua vita non venisse pienamente spesa.
Nato in una famiglia della buona borghesia di Messina, fortemente legata alle antiche e nobili tradizioni della città che aveva conosciuto momenti di splendore intorno al XIV e XV secolo, al punto di essere considerata capitale della Sicilia, aveva ricevuto una sana educazione in cui i valori dell’impegno nel lavoro, del rispetto degli altri e del contributo positivo alla cosa pubblica erano un punto di riferimento stabile. Del resto suo padre aveva partecipato due volte alla ricostruzione della città, dopo il terremoto del 1908 e dopo la seconda guerra mondiale che aveva lasciato solo rovine e poche attività produttive.