Questo saggio, che racchiude uno studio relattivo al “sistema ferroviario” nelle sue parti, ha avuto all`attenzione il sistema delle stazioni delle linee calabresi, analizzate nella collocazione sul territorio ed in rapporto ai centri urbani serviti dalla ferrovia, nell`evoluzione storica, nelle trasformazioni apportate sui singoli complessi nella logica dell`innovazione tecnologica (lenta e difficoltosa) del sistema del trasporto ferroviario meridionale.
L`analisi attenta delle trasformazioni dei corpi edilizi e degli elementi costruttivi è stata condotta nell`ambito di una ampia ed in parte inedita documentazione iconografica e testuale, oltre che sulla scorta delle osservazioni dirette; essa ha permesso di rilevare il progressivo trasformarsi di un linguaggio formale e costruttivo verificatosi all`apparenza, ma forse anche nella sostanza, in relazione alla perdita di quell`unitarietà originaria dei caratteri degli elementi del “sistema ferroviario” testimoniata, ad esempio, dalle prescrizioni vincolative presenti nei disegni relativi ai tipi edilizi e alle opere di finitura, conservati presso l`Archivio di Stato di Reggio Calabria.
Si è rilevata cioè una mutazione, nei metodi operativi, negli strumenti adottati e negli esiti, della gestione di un patrimonio edilizio che, fin alla sua origine, era contraddistinto da forti ed omogenei caratteri tipologici e costruttivi, connotativi dell`appartenenza ad un unico “sistema ferroviario” sviluppantesi con significativa omogeneità attraverso contesti culturali ed ambientali fortemente disomogenei.
La ricerca, appuntandosi su tutti gli elementi tipologici che hanno contraddistinto, sin dalla sua comparsa, il Fabbricato Viaggiatori, e il suo rapporto con il sistema ferroviario e con l`ambito urbano di appartenenza, ha il merito di descrivere, in forma originale e ricca di dati a confronto, l`evoluzione/involuzione dei caratteri generali e particolari di un complesso di opere trasformatesi nel tempo a testimoniare la “frantumazione di quell`immagine costruttiva unitaria che la ferrovia possedeva al momento della sua riorganizzazione territoriale e gestionale della fine del secolo scorso e che non ha più riconquistato”.
Nell`evidenziare la “mutazione” come allontanamento della “norma” la ricerca ha inoltre messo in luce il valore strumentale dell`apparato di prescrizioni tecniche presenti in una manualistica, un tempo seguite puntualmente dagli uffici tecnici delle società ferroviarie, e che via via ha perso incidenza, ma che forse non sarebbe errato riproporre, certamente in forma più moderna ed attuale, a meglio guidare quegli interventi di manutenzione ai quali è possibile addebitare la progressiva perdita dei tratti identificativi di un patrimonio edilizio che è divenuto, nel tempo, patrimonio culturale.

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