Il significato che hanno parole e frasi è uno dei problemi filosofici più avvincenti, che tocca l’essenza della specie umana. Questo libro propone di affrontarlo alla radice, scrutando tra i circuiti di neuroni che realizzano il linguaggio così come qualunque nostra funzione cognitiva. Anche se l’impresa potrebbe apparire confortata dall’odierno progresso delle neuroscienze, si scontra con una incomunicabilità tra le categorie concettuali che corrono all’interno della semantica tradizionale da un lato, e il mondo dei neuroni dall’altro. Difficilmente si potranno rintracciare correlati di morfemi, sintagmi e connettivi logici nel cervello, altrettanto i semantici di professione poco saprebbero che farsi di canali ionici e potenziali d’azione. L’autore propone come lingua di scambio la matematica, al contempo modo di esprimere le funzioni realizzate dai neuroni nel catturare significati dal mondo, e strumento già eletto dalla filosofia analitica come principe per descrivere come funzione il linguaggio.

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